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Grotte di Nettuno


Mappa delle Grotte di Nettuno


Grotte di Nettuno


La più famosa delle numerose grotte che si aprono sotto le rocce calcaree del promontorio di Capo Caccia è certamente la Grotta di Nettuno situata alla base dell’estremità occidentale di Capo Caccia.
Nel 1954 fu costruita una scalinata che dalla sommità del promontorio scende fino all’ingresso della grotta a livello del mare. Questa scalinata è detta 'Escala del Cabirol' in Catalano, che significa 'Scala del Capriolo' per la sua forma contorta e ripida che conta ben 656 gradini. La discesa è in effetti faticosa, ma meravigliosa con la vista sul blu del mare e sull'isola di Foradada.
Come alternativa l'accesso alla grotta può avvenire dal mare con i traghetti che partono dal porto di Alghero.
La Grotta di Nettuno prende il nome dal dio del mare Nettuno. La grotta è una vera meraviglia della natura che richiama ogni anno più di 150 mila visitatori. Le maestose formazioni di stalagmiti e stallatiti costituiscono uno spettacolo veramente affascinante. Ha un'estensione di circa 4 chilometri, ma la parte visitabile è non più di poche centinaia di metri. Per mezzo di un sentiero ricavato lungo il costone interno delle grotte è possibile per il visitatore inoltrarsi all'interno della grotta attraverso le diverse sale:
  • Il Lago Lamarmora: il percorso inizia in una sala che ospita un lago salato sotterraneo dalle acque trasparentissime, profondo circa 9 mt. per una larghezza massima di 25mt e una lunghezza di 100mt che lo rende uno dei più grandi laghi salati d'Europa. Il lago deve il proprio nome ad Alberto Ferrero della Marmora, naturalista e cartografo italiano del XIX secolo.
    Il laghetto è collegato al mare aperto da un cunicolo sotto all'ingresso della grotta. Al centro del laghetto è presente un’imponente colonna stalagmitica alta circa 2 mt, denominata Acquasantiera a causa dei ricettacoli che, nella parte più alta, contengo acqua dolce.
    La parte iniziale del lago è quella più profonda. Dopo 50 metri il lago si amplia, mentre l'acqua diventa molto bassa tanto da poterci camminare. Era nelle acque trasparenti di questo lago che in passato trovava rifugio la Foca Monaca, oggi purtroppo scomparsa da questa zona perché disturbata dall'uomo.
  • La Sala delle Rovine: dalla sala del lago La Marmora si passa a questa sala che deve il proprio nome agli scempi operati dai visitatori nel corso dell’Ottocento. In questa sala è ancora visibile una debole luce proveniente dall'esterno che dà alle pareti una leggera colorazione azzurrognola.
  • La Sala della Reggia: Costeggiando la sponda sinistra del lago si giunge quindi alla sala della Reggia con colonne calcitiche di circa 9m che si ergono sino al soffitto della grotta dando quasi l'impressione di sorreggerlo; subito dopo il soffitto si alza sino a raggiungere l'altezza di 18 mt, la parte più alta di tutta la grotta. Sul fondo del lago è presente una formazione di stalagmiti denominata Albero di Natale. Due lapidi ricordano le visite di Re Carlo Alberto che visitò la grotta in due occasioni nel 1829 e 1842.
  • La Spiaggia dei Ciottolini: (o anche spiaggetta della Reggia) si trova al termine del lago La Marmora dopo la sala della Reggia e deve il nome al fatto che un tempo era ricoperta da sassolini, oggi non più presenti.
  • La Sala Smith o Sala Dell’Organo: dal nome del capitano inglese fra i primi esploratori della grotta nell’800, al cui centro si trova un’ alta colonna chiamata Grande Organo le cui colate assomigliano appunto alle canne di un organo. Subito dopo si giunge alla Cupola, formazione stalagmitica dalle pareti perfettamente liscie, unita al soffitto da una colonna come la cupola di una chiesa.
  • La Sala delle Trine e dei Merletti: sala caratterizzata da piccole colonne e nicchie naturali.
  • La Tribuna della Musica: si tratta di una balconata sopra la sala della Reggia e sul lago La Marmora dalla quale si può ammirare le due sale dall'alto.

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