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I Palazzi di Alghero


La storia di Alghero nel corso dei secoli ha lasciato in eredità diversi edifici di interesse storico con i più diversi stili architettonici. Dallo stile catalano del Palazzo Guillot al barocco di Palazzo Serra, dal neoclassico del Palazzo Civico al Liberty delle ville di fine '800.
Vediamo in questa pagina alcuni dei palazzi di maggior interesse.

Il palazzo Guillot si trova in via Carlo Alberto. E' stato eretto tra il 1400 ed il 1500 in stile catalano con arcate cieche al piano terra e finestre rettangolari sormontate da architravi preziosamente decorate ai piani superiori.
E' così chiamato perché appartenne alla famiglia Guillot (che possedeva anche il palazzo in via Roma, ora noto col nome di Casa Peretti). Il palazzo è stato completamente ristrutturato nell'800.

Il palazzo d'Albìs si trova nel cuore del centro storico, in piazza Civica. La sua costruzione risale ai primi del 1500 ad opera dalla famiglia De Ferrera, motivo per cui è conosciuto anche come Palazzo de Ferrera, mentre divenne proprietà della famiglia d'Abis solo in seguito.
Anch'esso è un tipico esempio di architettura catalana. L'edificio e' articolato su tre piani; particolarmente interessante è il secondo con quattro bifore con stipiti laterali con sottili colonnine. Ai lati vi sono due monofore.
Fu la sede del governatore della città e ospitò provvisoriamente i vicerè di Sardegna che prestarono giuramento nella cattedrale di Alghero prima d'insediarsi a Cagliari. Divenne famoso soprattutto per aver ospitato nel 1541 l'imperatore Carlo V (Vedi quanto detto a proposito nella pagina di storia relativa a questo periodo).

Il Palazzo Carcassona si trova in via sant'Erasmo, una stradina di fronte all'ingresso principale della cattedrale, in quella parte di Alghero che anticamente era il quartiere ebraico. E' stato edificato nel 1400 ad opera appunto della famiglia Carcassona, famiglia ebraica che come molte altre famiglie della comunità deteneva un notevole potere economico grazie anche ai prestiti. Mosè Carcassona con il fratello prestarono persino denari al viceré Ximenes Perez per pagare i suoi soldati. Dopo l'espulsione degli ebrei dalla Sardegna del 1492, tutti i beni degli ebrei vennero confiscati. Il palazzo dei Carcassona divenne così residenza reale.
Dal punto di vista architettonico, l'edificio rispetta lo stile gotico-catalano anche se nel secolo scorso vennero aggiunti sulla facciata dei pannelli decorati con motivi geometrici di gusto tardo-Liberty. Notevoli sono il grande portale con un'arcata a tutto sesto ed i resti di tre bifore sulla facciata tutti in stile gotico-catalano.

Il Palazzo Machin si trova in via Principe Umberto. E' stato edificato a metà del XVI secolo mercante catalano Tibau, motivo per cui il palazzo è conosciuto anche con questo nome. Fu successivamente acquistato dalla famiglia del vescovo algherese Ambrogio Machin, che vi dimorò nella prima metà del 1600.
L'edificio è in stile gotico-catalano fu realizzato in arenaria. Il portale d'ingresso è dotato di paraste che sorreggono un architrave nel quale sono scolpiti due leoni che sorreggono una ghirlanda con all'interno l’insegna araldica del Tibau, uno stemma liscio a forma di pelle conciata e due vasi ai lati, tutti elementi, questi, di matrice rinascimentale. Le finestre sono inquadrate da colonnine e un'architrave particolarmente decorata.
Il palazzo fu fortemente danneggiato nel bombrdamento della seconda guerra mondiale, e di originale ormai resta solamente la facciata.
Il palazzo è attualmente noto anche come 'Casa Doria'.

Il Palazzo Peretti si trova in via Roma all'angolo con via Barcelloneta. E' stato edificato alla fine del 1400 dalla famiglia Guillot così come l'omonimo palazzo. A metà del 1700 fu poi acquistato dalla famiglia Peretti che ne è proprietaria tutt'ora. I Peretti erano una famiglia corsa che, sostenitrice dell'indipendenza della Corsica, emigrò ad Alghero dopo il fallimento dei moti indipendentisti.
L'edificio, in stile gotico-catalano, ha dimensioni notevoli ed una caratteristica forma ad U che fa si che si affacci su tre vie, oltre alle citate via Roma e via Barcelloneta, anche il vicolo Adami al quale è collegato per mezzo di un portico con volta a botte.
La facciata principale presenta tre arcate a doppia ghiera sorrette da pilastri poligonali. Il portale in legno è sormontato da un bassorilievo che riproduce lo stemma araldico della casata.
Il palazzo nel 1953 venne totalmente ristrutturato e fu alzato anche di un piano, perdendo cosi gran parte dell'aspetto originario. Oltre alle citate arcate al piano terreno sono ancora visibili i resti di tre finestre cinquecentesche a bifore e archi.

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