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La Cattedrale di Santa Maria


Se guardate Alghero dal mare, aldilà delle barche nel porto e delle mura che cingono la città, vedrete l'agglomerato disordinato delle case ed in alto svettare il campanile ottagonale della Cattedrale di Santa Maria.

La Cattedrale dell'Immacolata Concezione, nota come Cattedrale di Santa Maria, si trova nel centro storico della città; l'ingresso principale si trova nella Piazza del Duomo.

E' possibile effettuare una visita guidata al Campanile della Cattedrale, in Via Principe Umberto, con orari e prezzi indicati di seguito. Tuttavia gli orari e i giorni di visita possono subire modifiche a causa di cattive condizioni meteorologiche o funzioni religiose oltre il normale calendario.
Prezzi:
  • biglietto intero € 3,00
  • cumulativo Museo+Campanile € 5,00
Orari:
  • Aprile-Maggio-Settembre-Ottobre: 10.30-13.00/16.00-18.30 Chiuso il mercoledì e domenica
  • Giugno-Luglio-Agosto: 10.30-13.00/19.00-21.30 Chiuso mercoledi e domenica

Cenni storici

La sua storia comincia diversi anni prima dell'inizio della sua costruzione. Era il 1503 quando papa Giulio II con la Bolla Aequum reputamus riformava le antiche diocesi sarde e le tre piccole diocesi di Castro, Bisarcio e Ottana vennero incorporate nella nuova diocesi di Alghero che, elevata al rango di città, era destinata ad essere il centro di maggiore importanza. Fu così decisa la costruzione di una cattedrale perché nessuna chiesa di Alghero fino al momento era considerata degna di fungere da cattedrale. In realtà però il primo vescovo della nuova diocesi risiedette a Sassari così come i successivi e la costruzione della cattedrale non iniziò fino al 1530.
La costruzione proseguì tra mille difficoltà per moltissimi anni. Sembra che nel 1547 fossero stati edificati il coro con le cinque cappelle radiali ed il campanile a canna ottagonale che sovrasta la cappella centrale della tribuna ed il sottostante ricco portale gigliato.
Lo stile tardo-gotico era quello del modello delle cattedrali catalane. Ma la estrema lentezza con cui procedeva la costruzione non giovò certamente alla uniformità architettonica dell'opera. A partire dal 1592 i lavori ripresero con nuovo impulso sotto la guida dell'ingegnere militare Rocco Cappellino di formazione classicistica, che aggiunse alla costruzione nuovi elementi di natura rinascimentale. Questa impronta è ben visibile nella cappella più a sinistra delle cinque cappelle radiali, che probabilmente fu l'ultima ad essere terminata.
Da allora i lavori proseguirono secondo un disegno tardo-rinascimentale sino alla consacrazione avvenuta nel 1593, anche se la costruzione, non completamente terminata, era destinata a continuare sino a metà del secolo successivo. Si sa per esempio che nel 1638 furono costruite le volte del transetto e della crociera rispettivamente a padiglione e a cupola ottagonale. Ma altri interventi si susseguirono nei secoli. L'altare maggiore è settecentesco, mentre la facciata di stile neoclassico con le sue colonne e il suo imponente timpano è del 1820.

Gli interni

L’interno della Cattedrale presenta tre navate, il transetto e l’abside. La navata centrale è separata da quelle laterali da tre colonne doriche in arenaria per parte.
Nella navata di sinistra si trovano tre cappelle. Nell'ordine, partendo vicino all'ingresso principale:
  • la cappella di San Carlo Borromeo (o cappella della fonte battesimale) con un altare di marmo aggiunto nel 1858. Una lapide è stata qui collocata in onore del vescovo Pietro Raffaele Ardoino che fece costruire l'altare.
    Il nome di 'cappella della fonte battesimale' è dovuto alla fonte battesimale aggiunta durante la ricostruzione dell'altare andato distrutto durante il bombardamento di Alghero dol '43.
  • La cappella delle Anime del Purgatorio anche questa gravemente danneggiata nel bombardamento del 1943. Non venne sostituita o ricostrita, ma restaurata con i frammenti recuperati. I marmi sono opera di Pietro Cortesi che li collocò in questa cappella nel 1752.
  • La cappella di S. Filippo Neri. Venne realizzata da Giacomo Costo a partire dal 1747 grazie al Vescovo C.F. Casanova che ne finanziò i lavori. Nel marmo è stato scolpito lo stemma del vescovo a ricordo della donazione.
    Il pavimento è fatto con marmi intarsiati. Il quadro centrale rappresenta San Filippo Neri sovrastato dalla Vergine.
La navata centrale conduce direttamente dall'ingresso principale all'altare maggiore. E' abbastanza estesa nonostante la lunghezza sia contenuta essendo stato eretto l'altare al centro dell'incrocio tra navata e transetto.
Proprio sopra l'inizio della navata centrale appena entrati in cattedrale, si può notare in alto un loggione che ospita l'antico organo.

Anche la navata di destra ospita tre cappelle simmetricamente alla navata di sinistra. Sono nell'ordine:
  • la prima (sempre a partire dall'ingresso principale) cappella della navata è dedicata al SS. Sacramento. E' la più bella della Cattedrale. Così come la prima cappella del lato sinistro, anche questa è di dimensioni maggiori delle altre. Fu fatta erigere dal vescovo Pietro Bianco e fu consacrata il 12 Dicembre 1824.
    Ospita un monumento in marmo bianco di Carrara di stile neo-classico dalla forma di un piccolo tempio arrotondato, opera dello scultore Giuseppe Barabino. Ai lati vi sono due nicchie con altrettante statue che rappresentano le due virtù teologali Speranza e Carità. La terza virtù teologale, la Fede è raprresentata da una statua, che tiene in mano il libro dei Sette Sigilli, posta al centro sopra all'altare.
  • La seconda cappella è dedicata a San Erasmo. Nei pilastrini della balaustra sono raffigurati San Erasmo e San Pietro.
    Nel 1676 il Vescovo Lussorio Roger concesse questa cappella al Gremio dei pescatori e dei marinai.
  • La terza cappella è dedicata a San Narciso. Ospita un altare di legno in stile barocco realizzato nel 1727 dall'algherese Michele Masala. L'altare è suddiviso in tre settori dove sono conservati i simulacri dei santi Narciso, Lussorio e Gavino.
    Nei pilastrini della balaustra figurano San Narcisio e San Isidoro, mentre la statua di San Narciso, che era ospitata in una nicchia centrale, è stata spostata in altra zona della cattedrale.
    E' officiata dal gremio dei contadini.

L'Abside ed il Presbiterio.
Al termine della navata centrale, come detto, si trova il presbiterio col grande altare maggiore realizzato in stile rococò. Si trova in gran parte sotto alla cupola sorretta da quattro grandi archi che poggiano su altrettante colonne a sezione quadrata.
E' sopraelevato rispetto al piano della chiesa di sei gradini. Nel presbiterio trovano posto, oltre all'altare maggiore, tre scalinate, una centrale e due laterali, la balaustrata, una mensola in marmo ed il pulpito.
La balaustra della scala centrale termina sulla schiena di due leoni accucciati su aquile abbattute; balaustra è composta da colonnine a forma d'anfora realizzate con marmi policromi.
Nella parte pìù alta dell'altare sono poggiate le statue della Vergine con due angeli ai lati. La mensa dell’altare è anch’essa di marmi policromi. Sul lato destro dell’altare vi è una serie di mensole in scala realizzate in marmo su cui poggia una statua di San Pietro.
Sul lato destro del presbiterio, alla fine della navata centrale è poi posizionato il pulpito, mentre sul lato posteriore dell'altare si trova un coro in legno.
Sulla grande volta si trovano due affrschi che rappresentano la cacciata dal Paradiso di Adamo ed Eva di Mario Delitala e l'Assunta opera di Stanis Dessy.

Dietro all'altare nella parte terminale della cattedrale si trova l'abside che ospita 5 cappelle:
  • la prima cappella sulla parte sinistra è la Cappella gotica della Madonna delle Nevi. Vi si trova appunto un altare dedicato alla Beata Vergine delle Nevi. Il retablo ligneo dorato e policromato, opera eseguita da Michele Masala nel 1742, con la pala raffigurante la Vergine Maria e le Anime purganti, proviene con tutta probabilità dalla cappella delle Anime.
  • La seconda cappella è vuota.
  • La terza cappella, quella centrale dietro all'altare, è chiamata Cappella del Campanile e si trova in corrispondenza del portale gotico del campanile. Qui è esposta al pubblico una bella campana di bronzo.A destra si trova la porta di accesso alla scala a chiocciola per mezzo della quale si accede al campanile.
  • La quarta cappella viene chiamata dagli algheresi Cappella della Falsa Croce (Creu falsa) in quanto vi è custodito durante l’anno, il supporto di legno per la croce che verrà poi applicata e quindi esposta per la cerimonia del Venerdì Santo.
  • La quinta ed ultima cappella, come le altre di stile gotico, è chiamata Cappella di S. Andrea. Sia l’altare sia la grande tela che riproduce l'apostolo Andrea, del 1820, che sovrasta l’altare si trovano in pessime condizioni.
Il transetto di dinistra ospita il monumento sepolcrale del Duca di Monferrato, Maurizio Giuseppe di Savoia, morto ad Alghero nel 1799. L'opera fu realizzata nel 1807 da Felice Festa. Sempre nel transetto di sinistra si trovano inoltre due cappelle:
  • La Cappella dell'Addolorata, il cui altare in marmo è opera di artista sconosciuto. Nel 1960 fu collocata in questa cappella la statua della Madonna di Montserrat.
  • La Cappella dell'Annunziata, del Gremio dei Sarti e dei Calzolai, il cui altare in marmo è opera anch'esso di Giacomo Costa, realizzato a partire dal 1747 come quello della Cappella di San Filippo Neri.
Nel transetto di destra, dove si trovano anche due ingressi secondari, vi sono anche tre cappelle:
  • La Cappella dello Spirito Santo, il cui altare in marmo del 1752 è opera di Pietro Cortesi. In questa cappella era venerato il Crocifisso "dei privilegiatt", che oggi è stato trasferito al Museo Diocesano.
    In questa cappella è conservato in un sarcofago, il corpo ricoperto di cera del martire romano San Donaziano, donato nel 1913, dalla famiglia Bolasco-Guillot alla cattedrale.
  • La Cappella di San Giuseppe, dedicata ai Gremi dei Falegnami e dei Muratori, ha, come le cappelle di San Filippo Neri e dell'Annunziata, un altare in marmo opera di Giacomo Costa, realizzato nello stesso periodo dei precedenti.
  • La Cappella di Sant'Eligio, che ospita un altare in stucchi databile tra il 1820 ed il 1830.

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